Aleyster Crowley: "Storia di un mago"

lunedì 1 giugno 2009

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Stralcio dall'articolo "L'Occultismo moderno tra Eliphas Lévi ed Aleister Crowley"

Di Antonio D'Alonzo da Nuovi Orizzonti Europeiliber legis,



A differenza di molti altri esoteristi e occultisti, la vita stessa di Edward Alexander Crowley si confonde con l'opera. Nato a Leaminton da una famiglia di birrai molto devota (Crowley però millantava una discendenza illustre da un ceppo nobile), finì presto in un collegio religioso, e si può ironizzare sul curioso fenomeno per cui sovente proprio i giovani che crescono in ambienti familiari morbosamente osservanti, diventino, nella maturità, acerrimi nemici del cristianesimo (un altro tipico esempio di questo fenomeno di contrapposizione radicale e trasgressiva al mileu familiare è quello di Nietzsche, non a caso figlio di un pastore protestante). Il giovane Crowley si appassiona presto all'alpinismo, ma il suo stile di scalata è ritenuto dai più esperti piuttosto bizzarro. L'attrazione verso le vette, richiama ovviamente le conquiste spirituali: non possiamo ignorare che il simbolo della Montagna Cosmica è l'archetipo di qualsiasi cima o sommità. La Montagna Cosmica non è altro che un Axis Mundi, che collega la Terra al Cielo. Conquistare la vetta significa essere vicini al Centro del Mondo, ossia dimorare presso gli dei. La scalata quindi raffigura l'ascensione spirituale, e ci si potrebbe domandare come sia possibile che un occultista marcatamente satanista come Crowley abbia avuto queste predilezione per le vette. Ma il punto è che non esiste una regola dottrinale assoluta per cui il satanista deve rifuggire le cime delle montagne e prediligere, ad esempio, le profondità e gli abissi della Terra. Infatti, gli stessi abissi possono simboleggiare l'unio mystica, a riprova del fatto che l'inconscio lavora in maniera abbastanza misteriosa, e che la predilezione primordiale per un simbolo anziché che per un altro non significa alcunché.

Crowley s'interessava anche alla poesia e scrisse una sorta di poemetto nel 1898, Aceldema. Come rileva John Symonds nella sua autobiografia crowleyana, il poemetto è abbastanza insulso. Ma c'è una strofa molto significativa in cui il giovane Crowley rivela un precoce gusto per quella che potremmo definire un'ascesi spinta agli estremi limiti della penitenza e dell'automortificazione, o viceversa delle fantasie rivelatrici della presenza di spiccate pulsioni sadomaso:

Ogni degradazione e ogni infamia
Tu subirai.
Come in un sogno orrendo
Vorrei porre la testa sotto il fango
E gli escrementi delle donne indegne;
Che ti calpesteranno finché tu
Inalerai fumi mortali.

Davvero si trova in questo passo di Aceldema il rimando alle suggestioni e agli incubi lovercraftiani, ma anche tanto materiale didattico per le future rockstars, sedicenti sataniste, che calcano i palchi ai nostri giorni. Da questo momento il giovane Crowley trova la sua Via: egli decide, infatti, che diventerà un mago.

Ispirandosi al celebre passo dell'Apocalisse assume il nome di “La Grande Bestia”. Nel 1898 il giovane entra a far parte della Golden Dawn, introdotto da un chimico inglese, un certo Julian Baker. […] Crowley lascia la Golden Dawn prima del suo definitivo tramonto e inizia a viaggiare e ad accumulare esperienze iniziatiche. Si reca in Messico, dove compie dei riti d'evocazione del Serpente Piumato. Poi viaggia nel continente asiatico, dall'Indonesia al Giappone. A Madras è iniziato al tantrismo, o meglio ancora, ad una delle sue ramificazione degenerate. A Parigi, incontra Rilke, e si sposa con Rose Kelly, la sorella di un suo discepolo. Crowley descrive il suo matrimonio con Rose come "un'ininterrotta orgia sessuale", finché quest'ultima non impazzisce, dopo aver lasciato una figlia il cui nome richiamava quello della dea Lilith. Ovviamente, Crowley, da buon egotista, rifiutava quasi tutti i rapporti interpersonali, e il suo gusto parossistico verso l'esibizionismo paradossale, lo spingeva a scegliere soprannomi come "il vagabondo della Desolazione". Durante uno dei suoi soggiorni al Cairo sembra che una medium gli abbia ingiunto di fondare un nuovo ordine l'Astrum Argentinum, fondato sulla magia sexualis, che però Crowley conosceva già ampiamente dai tempi della sua frequentazione in India dei seguaci della Via della Mano Sinistra. Nel 1920, interrogando l'Yi King, Crowley si persuade che per realizzare la Grande Opera, non esiste un posto più adatto di Cefalù. Là sorgerà la sacra abbazia di Thelema ("Inferno della Cortigiana, luogo segreto dell'irrefrenabile fuoco della Lussuria e del tormento eterno dell'Amore"). Il tempio dei thelemiti era ad un solo piano, ed aveva una sola sala principale (Sancta Sanctorum). Sul pavimento era disegnato il pentagramma inscritto in un cerchio. Nel mezzo del pentagramma era collocato un altare esagonale. Sull'altare era depositato il Liber Legis. Ad Est sorgeva un trono dedicato alla Bestia ed un braciere ardente. Ad Ovest s'ergeva il trono della Donna Scarlatta. Dipinte sulle pareti del tempio, facevano mostra di sé alcuni ritratti di Crowley, unite a varie raffigurazione orgiastiche.



Si arriva poi ad uno strano ed enigmatico intreccio, ossia quello con Hitler. Non è mai stato del tutto chiaro quali siano veramente stati i rapporti tra i due. In un primo tempo, sembra che il Führer fosse vagamente turbato e suggestionato dalla Grande Bestia. Non si deve dimenticare quali fossero le radici occulte del nazismo: le SS erano un corpo d'élite iniziatico che si rifaceva ad elementi indù, germanico-nordici, e romanici (più che ellenici). Si pensa che cercassero la Thule e i Superiori invisibili, quindi è naturale che Hitler cercasse un contatto con Crowley, assimilato dalle SS ad una sorta di superuomo. Da parte sua, anche il mago inglese doveva sentire l'influsso degli elementi misteriosofici e mistici in generale del Reich. Probabilmente, per un certo tempo Crowley fantasticò anche sulla possibilità di esercitare un'influenza su Hitler. Poi si sa come sono gli inglesi: maghi neri o no, alla fine il nazionalismo dei figli d'Albione trionfa su tutto. Crowley comincia, presumibilmente, a fare la spia per il suo paese, e sembra che persino Churchill si sia rivolto a lui per ottenere la vittoria, rifiutandosi tuttavia di ascoltare fino in fondo i suoi suggerimenti.

Facendo un passo indietro, nel frattempo, nel 1923 Crowley era stato espulso dal territorio italiano, per ordine di Mussolini, il quale aveva iniziato a perseguitare tutte le associazioni segrete ed iniziatiche italiane. Thelema venne chiusa e Crowley ricominciò a vagabondare, e a circondarsi di donne. Dopo essere stato internato per un breve periodo, Crowley ormai eroinomane e folle (probabilmente come conseguenza ed effetto differito di un viaggio intrapreso qualche anno prima nel deserto algerino, per evocare uno spirito del male: Crowley ed il suo compagno d'avventura furono ritrovati mezzi morti) si crede un vampiro. Riuscirà lo stesso a morire naturalmente, alla non trascurabile età di 73 anni.

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