Il “Maelstrom” di Obama

venerdì 3 luglio 2009

Obama getta la maschera dell’Arlecchino buono e mette l’elmetto da Comandante…

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Obama: gli Stati Uniti fermeranno lo sviluppo di armi nucleari iraniane

Il presidente Usa: «Un Iran dotato dell’atomica darebbe il via una corsa agli armamenti in Medio Oriente»

WASHINGTON (USA) – Gli Stati Uniti sono determinati a fermare lo sviluppo di armi nucleari iraniane. Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, in un’intervista all’Associated Press. «Un Iran dotato di armi nucleari innescherebbe una corsa agli armamenti atomici in Medio Oriente, cosa che si potrebbe tradurre in un potenziale disastro» ha spiegato Obama.

RAPPORTI CON LA RUSSIA – Obama si è poi soffermato sui rapporti tra Stati Uniti e Russia e in particolare sulla figura dell’attuale primo ministro russo e vero e proprio leader ombra, vale a dire Vladimir Putin. «Putin conserva ancora molto potere. E’ un uomo che mantiene un piede nel vecchio modo di fare affari e uno nel nuovo» ha detto Obama che sarà in visita a Mosca prima del G8.

BIDEN – Negli stessi minuti in cui parlava Obama il vicepresidente Joe Biden giungeva a Bagdad per una visita a sorpresa nella capitale iraniana. Biden si è detto «Ottimista» sul futuro dell’Iraq ma ha poi spiegato che «Molto lavoro resta ancora da fare».

02 luglio 2009(ultima modifica: 03 luglio 2009)

Afghanistan, 4mila marines all’attacco

Il comando Usa: «La più grande operazione aerotrasportata dai tempi del Vietnam»

KABUL – Le forze Usa hanno lanciato l’offensiva «Colpo di spada» nel sud dell’Afghanistan, in quella che è stata definita la più grande operazione aerotrasportata dei Marines dai tempi della guerra nel Vietnam. Nella notte quasi 4.000 fra marines e altri militari americani e 650 soldati e poliziotti afghani sono penetrati a sud della valle del fiume Helmand, una roccaforte dei talebani. L’attacco, appoggiato dagli elicotteri e da una cinquantina di aerei, è la prima grande operazione dei marines dall’arrivo di 21mila rinforzi voluti da Barack Obama in vista delle elezioni presidenziali del 20 agosto.

FEUDO DEI TALEBANI – La valle dell’Helmand, ricca di coltivazioni di grano e soprattutto di oppio (da lì arriva metà della produzione afghana) , è un feudo dei talebani che hanno resistito per anni agli attacchi delle forze Nato guidate dalla Gran Bretagna. Nella regione sono arrivati negli ultimi due mesi 8.500 marines. L’operazione «Khanjar» (questa la parola afghana per colpo di spada) si propone di strappare rapidamente posizioni ai talebani che poi saranno consolidate e difese. «Dove andremo, resteremo», ha assicurato il generale Larry Nicholson, che guida la brigata Afghanistan dei marines. Insomma, non si dovrebbero ripetere gli errori di fine 2006, quando l’offensiva britannica nel distretto di Musa Qala si concluse in una vittoria dei talebani che nel febbraio 2007 recuperarono il controllo della città e vi insediarono un loro governo. Con l’avanzata da terra e dall’aria verso i villaggi in cui sono asserragliati i guerriglieri, per i Marines si profila la più grande battaglia dai tempi di Falluja, la roccaforte dei ribelli iracheni assediata e conquistata nel novembre 2004.

IL RAPIMENTO- Intanto i talebani hanno rivendicato il sequestro di un soldato americano scomparso da martedì e tre militari afgani. «Stiamo facendo tutto il possibile per riportarlo a casa. È stato rapito da forze estremiste», ha detto il portavoce delle forze armate americane Elizabeth Mathias. Nessun dettaglio, però, sul rapimento «per garantire l’incolumità del soldato». Il capitano ha negato che ci sia un collegamento tra il sequestro e l’operazione americana nel paese.

http://msdfli.wordpress.com/2009/07/03/il-maelstrom-di-obama/

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