L'artista statunitense Joseph Kosuth uno dei padri dell'arte concettuale, a partire dal 1967, iniziò a produrre una serie di ingrandimenti fotografici di varie parole del vocabolario, sono le celebri First Investigations ( Prime Indagini). In una di esse dall'eloquente titolo 'Nothing' (Nulla), egli produce le gigantografie del termine 'nulla', così come lo ha trovato in differenti dizionari d'inglese. La scelta è doppiamente ambigua, inquanto il nulla è per definizione quanto di meno indefinile si possa immaginare, inoltre rappresentare il nulla significa impadronirsi di un concetto di fronte al quale la speculazione filosofica si arresta. Il nulla di Joseph Kosuth ,dunque, si esaurisce nelle sole definizioni, scientificamente vere anche se espressivamente fredde.
Tutto ciò perchè per Joseph Kosuth essere artisti nell'età moderna significa indagare la natura dell'arte, e per far questo occorre separare in modo netto il momento creativo, della pura ideazione, da quello realizzativo, cioè della pura tecnica.
Sembra poco, ma la denuncia dell'artista americano, è alquanto drammatica: Non v'è più spazio per un'arte che sia emozione e partecipazione, ma tutto è merce, perciò nel terrore di poter rendere l'arte un insignificante oggetto di consumo, come aveva fatto la pop generation, egli annulla l'oggetto stesso, cosicchè ogni idea artistica nasce e viene abortita nella testa di chi l'ha concepita.
(Il Bohemien)
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